Comitato Regionale

Emilia-Romagna

La dura legge del gol

È quella fatta rispettare dalla commissione disciplinare della lega calcio Uisp Emilia-Romagna, che ogni due anni organizza corsi di formazione per i giudici. Molto più severi di quelli della serie A

di Fabrizio Pompei


PARMA - "Spesso gli stessi presidenti delle associazioni sportive non conoscono il regolamento Uisp, figurarsi i calciatori". Così Fausto Contrasti, responsabile della commissione disciplinare di seconda istanza della lega calcio Uisp Emilia-Romagna, racconta la realtà dei campionati dell'associazione, sottolineando l'importanza del corso di formazione per i giudici di primo grado dei comitati territoriali che si è svolto il 19 ottobre 2013 a Parma. "Nel prendere provvedimenti - precisa Contrasti - non basta conoscere solo le norme disciplinari: è importante ricordare sempre che queste sono strettamente legate all'attività vera e propria e chi giudica deve essere preparato anche su questo aspetto".

Dai problemi di tesseramento alla condotta scorretta, sono molti i tipi di ricorsi che vengono presentati alla commissione disciplinare. "In questo purtroppo, - ammette Contrasti - i campionati Uisp non sono molto differenti da quelli della federazione: quello che cambia è però il nostro regolamento, molto più severo nel punire i comportamenti devianti". È qui che si genera quel cortocircuito tra calcio televisivo e professionistico e calcio Uisp che spesso porta a presentare ricorsi subito respinti. "Ho assistito a una partita di seconda categoria in cui un calciatore ha colpito al volto un avversario e ha subito una squalifica di dieci giornate: ecco, nel nostro campionato sarebbe stato escluso dagli incontri per un anno".

Il regolamento nazionale, messo a punto nel 1999 ed entrato in vigore nel 2000, ha subito l'ultima modifica nel 2009 e sarà aggiornato nuovamente quest'anno. "Per quel che riguarda la formazione - conclude Contrasti - organizziamo, solitamente ogni due anni, corsi rivolti ai giudici. Sarebbe importante, però, che anche chi partecipa da dirigente o da calciatore ai campionati conoscesse le regole del gioco".